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Recensione a cura del webmaster (15-12-2010)
Dal 2002 ad oggi ne è passato del tempo e si sono avvicendati tanti fps e tante serie: Medal of Honor, Battlefield e Call of Duty per nominarne qualcuna.
Nel 2010 Medal of Honor torna per rinverdire i fasti del primo Medal of Honor. Ci riesce? Oppure rimane una misera ombra di Call of Duty.
Giocato da solo e senza confrontarlo all'ultimo titolo della serie Call of Duty, Medal of Honor non è malaccio, è giocabile e divertente. Paragonato a Blacks Ops perde colpi per un gameplay scontato e lineare.
Medal of Honor lascia la seconda guerra mondiale e il Pacifico. MoH stavolta è ambientato ai giorni nostri tra l'Afghanistan e il Medio-Oriente.
Inizia proprio in Afghanistan nel 2001, dove una squadra dei United States Naval Special Warfare Development Group (DEVGRU) formata da 4 specialisti (Mother, Preacher, Voodoo e Rabbit) devono incontrarsi con un informatore per la CIA.
Però il villaggio non è sicuro, essendoci delle forze cecene.
Da qui prende via la trama che ci vedrà impersonare vari personaggi (soldati della Delta Force o del DEVGRU) sempre e solamente in Afghanistan.
Il gioco non è lungo e la varietà non è eccessiva anche se percorriamo sia zone desertiche che montagne innevate, sia villaggi che grotte.
Abbiamo anche la possibilità di guidare dei quad e limitatamente al percorso e alla trama di fare qualche salto.
Video e audio si difendono bene. Specie il video sia in singolo con l'Unreal Engine 3 che in multiplayer con il Frostbite Engine.
Consiglio questo gioco a chi vuole divertirsi senza troppe preoccupazioni con un gioco lineare.
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