ATTENZIONE DI SEGUITO VIENE RACCONTATO
IL FINALE DI DOOM 3: RESURRECTION OF EVIL.
NON LEGGERLO SE NON L'AVETE FINITO.
SPOILER (05/06/2007)
L'ultima battaglia in D3: Resurrection of evil consiste di due fasi. Nella prima fase, il maledict (il dragone con un paio di larghe ali che è il dott. Betruger) crea dei Forgotten One che attaccano il giocatore. Usa anche il suo muro di fiamme per emettere una scia di fuoco in modo simile all'Arch-Vile. Dopo che il Maledict é stato danneggiato considerevolmente, comincia la seconda fase della battaglia. Il demone si ritira sul vulcano e comincia a sparare palle di fuoco dal cielo. Continua inoltre a usare il suo attacco di fuoco, che causa molto danno al giocatore. Tutti gli attacchi del Maledict riescono a passare le difese offerte dall'Artefatto.
Per sconfiggere il Maledict, il giocatore deve usare l'Artefatto usando il vantaggio della lentezza del tempo. Il giocatore può sparare al Maledict usando l'arma più potente a sua disposizione (preferibilmente il BFG9000) con grande precisione.
Quando i 2500 punti ferita del mostro sono finiti, la cinematica finale mostra il demone che si affaccia al marine con la sua bocca. Il marine sviene, e quando si sveglia viene salutato dalla testa di Betruger sulla lingua del mostro. Betruger dice di "restituire ciò che é nostro", riferendosi all'Artefatto.
Il marine infuriato spinge l'artefatto nella bocca del demone, causando una esplosione che uccide il Maledict e il dottor Betruger, il cui teschio rotola sul suolo.
Il marine viene accecato, e sente la voce della dottoressa McNeil dire "Marine...marine, bentornato a casa!". Questa scena é ambigua e aperta a diverse interpretazioni.
Il marine potrebbe essere stato salvato oppure è finito nel paradiso, visto che dall'aldilà non si torna. Alla fine ci sono i soliti credits.
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