RECENSIONE a cura di
Philostratus
(23/06/2005)
WWII Sniper, è uno sparatutto sviluppato dai Jarhead (Elite Forces: Navy Seals; CTU: Marine Sharpshooter) e distribuito dalla Groove Games (Devastation, Play Boy: The Mansion) per essere messo sul mercato, più che altro americano, a basso prezzo.
In questo gioco vestiremo i panni di un paracadutista americano impegnato a combattere prima in Normandia, poi in Belgio durante la controffensiva tedesca delle Ardenne, e da ultimo in Germania nei pressi di un ponte sul Reno. Come molti lettori si saranno già accorti la trama di WWII Sniper non brilla certo per originalità, dato che, a partire dall’ottimo Medal of Honor: Allied Assault, il mercato videoludico pullula di titoli più o meno noti dedicati all’argomento, anche se molti di essi pur partendo da questa ambientazione storica finiscono poi con lo sfociare nella pura fantascienza (vedi Mortyr et similia). Questo certo non è il caso del nostro titolo, che anzi cerca di proporre sempre ambientazioni e situazioni il più possibile realistiche, a cominciare dall’arsenale a nostra disposizione, piuttosto ridotto ma accuratamente realizzato, soprattutto nelle animazioni, a proposito di esso è da ricordare il fatto che purtroppo potremo usufruire soltanto delle armi americane e non ci sarà mai data la possibilità di utilizzare anche quelle tedesche eventualmente catturate.
Anche le aree di gioco risultano decisamente vaste e abbastanza ben strutturate, benché gli interni risultino talvolta eccessivamente spogli e squadrati: si spazia dall’aperta campagna alle aree metropolitane bombardate ed alle foreste coperte di neve, e spesso, siano le missioni diurne o notturne, non mancano effetti atmosferici quali pioggia o neve, anche se di realizzazione non eccelsa; le missioni proposte, del resto, sono solamente dieci, anche se spesso gli obiettivi da portare a termine cambiano nel corso del gioco, cosa che a conti fatti finisce col limitarne pesantemente la longevità (soprattutto se si gioca col livello di difficoltà più basso).
La giocabilità di WWII Sniper è, in generale, abbastanza buona: è possibile camminare o correre, sbirciare da dietro gli angoli o utilizzare mitragliatrici fisse, prendere la mira da sdraiati o accovacciarsi per mettersi al riparo, lanciare una granata o sparare da un’automobile in corsa; talvolta usufruiremo pure dell’aiuto di qualche soldato americano o inglese, anche se non sarà mai possibile comandarli in qualche modo e il loro quoziente di intelligenza artificiale non si rivelerà mai molto alto. Anche il comportamento dei soldati avversari, pure dotati di ottima mira (quindi attenzione …), risulta del resto abbastanza semplice e giammai sorprendente: talvolta si nascondono dietro a dei muri o a delle siepi, ma più spesso finiscono col restare allo scoperto, divenendo facili prede nostre.
Detto ciò, va osservato che graficamente il titolo in questione si presenta piuttosto datato ed un poco spoglio: i modelli dei soldati e dei mezzi sono realizzati e mossi discretamente e presentano textures abbastanza varie e curate, ma in generale presentano, come praticamente tutto ciò che li circonda, una certa fissità, riscontrabile pure nelle scene animate di inizio e fine missione realizzate col motore del gioco, che dovrebbe essere ancora una volta il glorioso Lithec. Niente a che vedere, quindi, con titoloni come Call of Duty o Brothers in Arms, anche se devo dire di non essermi mai sentito nel numero di quelli che giudicano un gioco esclusivamente dall’aspetto visivo.
Non c’è male invece sia dal punto di vista della trama, anche se è un po’scontata ed ispirata a quella di altri titoli simili, nello svolgimento della quale compaiono pure personaggi secondari, come il nostro commilitone italo-americano Scarpello, sia sotto il profilo audio, dato che nel corso del gioco saremo accompagnati da brani musicali un po’ ripetitivi ma comunque coinvolgenti e da suoni ambientali (scoppi, spari, voci) sufficientemente coinvolgenti. Relativamente ai requisiti di sistema, invece, niente da dire: sono in generale alquanto bassi e mi pare che per farlo girare basti un Pentium III a 800 MHz ed una scheda video con 32 MB.
Detto tutto questo non mi resta altro da dire se non che WWII Sniper: Call to Victory è e vuole essere uno sparatutto economico e senza grandi ambizioni, in nessun modo paragonabile agli altri titoloni dedicati alla seconda guerra mondiale, ma comunque in grado di regalare qualche ora di divertimento a chi ama il genere dei giochi d’azione in soggettiva. Da zero a dieci sei e mezzo.
P.S.: chi fosse interessato a questo gioco si ricordi che essendo stato pensato quasi esclusivamente per il mercato d’oltre oceano esso non solo non è stato tradotto né doppiato in nessuna altra lingua, ma risulta pure molto difficile da reperire, ed io stesso l’ho dovuto acquistare via internet.
Le armi di WWII Sniper: Call to Victory.
Sono in totale sette, più un oggetto, ovvero un binocolo col quale talvolta segnalare un obiettivo all’artiglieria alleata; esse sono: un fucile Springfield 1903 con cannocchiale, una carabina Winchester M-1, un mitragliatore Thompson 1943, un fucile d’assalto BAR, un bazooka, alcune granate a mano ed una pistola Colt 1911. Sulla confezione si segnalava anche il fucile inglese Lee Enfield, ma stranamente non è presente; tutte le armi sono comunque realizzate con cura.
a cura di
Philostratus
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SCREENSHOT a cura di JamesRed (10-04-2011)
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