RECENSIONE
a cura di
Philostratus (20/07/2004)
Parlando di sparatutto
in prima persona spesso capita di domandarsi
se questo genere sia capace di regalarci
ancora qualcosa di nuovo o si sia invece
definitivamente canonizzato entro quei
parametri che noi tutti già conosciamo.
Osservandone infatti le caratteristiche
si nota facilmente come quasi ogni nuovo
titolo pur proponendo di volta in volta
varie novità, che spaziano, a seconda
dei casi, dalla grafica, alla giocabilità,
al quoziente di intelligenza artificiale
o ad altro ancora, difficilmente sia in
grado di proporsi quale reale alternativa
a quegli stessi giochi dai quali vorrebbe
prendere le distanze.
Oggi come oggi,
pensandoci bene, il mercato è saturo
di sparatutto, molti dei quali anche se
realizzati con grande cura ed impegno,
non riescono comunque a lasciare nel giocatore
quel bel ricordo, quella soddisfazione
profonda, così simile a quella
che si prova quando si finisce di leggere
un buon libro.
Chaser, in questo senso, rappresenta però
una piacevollissima sorpresa.
Parlando infatti
dell'ultima fatica dei Cauldron parliamo
di un gioco che, a dispetto della sua
veste di classico sparatutto, è
realmente in grado di spiccare un
balzo in avanti rispetto a tanti titoli
di lunga o lunghissima lavorazione che
al contrario sembrano poi crollare con
un po' troppa facilità sotto il
peso della loro sufficienza.
A cominciare
infatti dall'ambientazione futuristica
ma non troppo, dall'arsenale piacevolmente
diversificato, dalla potenza di un protagonista
atipico e magnetico, Chaser sa trascinare
con facilità il giocatore nella
sua atmosfera talvolta cupa, talvolta
malinconica, a tratti concitata, ma mai
banale. Forte di una trama più
degna di un romanzo o di una pellicola
e di un' incantevole colonna sonora il
nostro titolo è capace sia di suscitare
grande interesse verso le vicende raccontate
sia di dispensare ore di spensierato divertimento
allo stato puro.
Non c'è caratteristica
infatti che non meriti di essere lodata
anche negli aspetti più tecnici
e meno d'atmosfera, quali le animazioni
dei personaggi, il design dei livelli,
gli effetti speciali, il motore grafico
e tutto il resto, fino ad arrivare ai
requisiti di sistema, una volta tanto
meno esosi del solito.
Ogni ulteriore
commento specifico è a questo punto
inutile perché a poco gioverebbe
a rendere onore ad un titolo a mio avviso
praticamente perfetto, un titolo che lascia
un bel ricordo.
Non voglio dimenticare che oltre alle classiche sessioni sparatutto in prima persona, c'è ne sono alcune da cecchino con il fucile da precisione e alla guida di un mech (o era forse un esoscheletro, boh).
E così mi piace pensare che in
mezzo alla massa di sparatutto che affollano
gli scaffali dei negozi, in mezzo alle
recensioni delle riviste specializzate
e ai dimostrativi dei nuovi titoloni,
lì, senza grandi pretese, ci sia
anche Chaser, un gioco bello, grande,
indimenticabile.
Le
armi di Chaser.
Tra i tanti pregi di
Chaser è da segnalarsi la presenza
di un arsenale vasto, funzionale e completo.
Esso è composto per lo più
da modelli reali, ma non mancano varianti
leggermente fantascientifiche (comunque
abbastanza credibili) . Da menzionare
sicuramente il fucile d'assalto francese
Famas, la versione corta dell'Ak- 74 ed
il nostrano Beretta M- 12 (del quale è
presente anche una curiosissima versione
"spaziale" !) cal. 9 mm.
a
cura di Philostratus
bosket@libero.it
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