RECENSIONE a cura di Corradino Cassatt (22/08/2024)
Alla fine anche un’esclusiva per console come Halo 4 è approdata su PC grazie alla raccolta Halo: The Masterchief Collection, per la gioia di chi ama giocare agli sparatutto in soggettiva con mouse e tastiera.
Ed è subito spettacolo e divertimento, come d’abitudine per questa celebre serie. La trama parte dal finale di Halo 3, che vede Masterchief e Cortana bloccati su un’astronave alla deriva nello spazio, con il primo che si mette in ibernazione, in attesa di soccorsi.
Trascorrono quattro anni è il nostro soldato spartan viene risvegliato dall’attacco di una nave Covenant. Da qui parte la trama, che porterà i protagonisti a scontrarsi con uno degli ultimi Precursori, la razza aliena tecnologicamente avanzatissima che ha creato gli Halo, le armi in grado di cancellare intere forme di vita nella galassia. La narrazione è davvero di ottimo livello, forse la migliore rispetto ai capitoli precedenti.
Le meccaniche di gioco sono rimaste più o meno le stesse, selezionate tra quanto di meglio hanno da offrire i giochi precedenti. Il giocatore torna ad avere un livello di salute fisso e la corazza energetica che si ricarica dopo che è stata danneggiata, però da Halo: Reach è stata mantenuta la possibilità di disporre di gadget che conferiscono diverse abilità, che necessitano di qualche secondo per ricaricarsi dopo il loro utilizzo.
Può quindi avvalersi, raccogliendo lo specifico dispositivo lasciato dai nemici uccisi, della possibilità di creare una barriera temporanea, di munirsi di jetpack, di proiettare un’immagine olografica di se stesso che attira il fuoco nemico, e così via. La mia preferita e quella che fa comparire un drone che spara contro i nemici circostanti, che fa il suo debutto proprio in Halo 4.
Una significativa novità è rappresentata dai nuovi avversari che affiancheranno e a volte combatteranno i Covenant. Si tratta dei cosiddetti Prometeici, soldati meccanici al servizio del Precursore, caratterizzati da strategie di attacco inedite per la serie.
Abbiamo il robot quadrupede in grado di arrampicarsi sulle pareti; il soldato imponente, l’equivalente prometeico dell'élite Covenant, dotato di scudo ricaricabile e con la capacità di teletrasportarsi; il drone volante che, sebbene debole sia di costituzione che nelle capacità offensive, è in grado di supportare i soldati vicini proteggendoli con scudi di energia o addirittura resuscitandoli. Le armi che hanno in dotazione sono più o meno equivalenti a quelle dei Covenant e di Masterchief, variano leggermente il danno che arrecano e la capienza dei caricatori.
Ci sono anche due nuovi veicoli da pilotare: un caccia interstellare e un possente mech, entrambi armati di mitragliatrice e razzi. I livelli sono in tutto dieci, che i veterani della serie supereranno in poco tempo al livello di difficoltà intermedio. Dopodiché ci si potrà dedicare alle sessioni multigiocatore, che in Halo 4 presentano la struttura inedita di una campagna a sé stante, suddivisa in livelli e caratterizzata da una trama articolata che riguarda eventi che avvengono in parallelo a quelli della campagna a giocatore singolo.
Nelle Spartan Ops, questo è il nome della componente multiplayer, ogni livello è caratterizzato da obiettivi che i giocatori devono portare a termine collaborando: generalmente si tratta di raggiungere un determinato punto della mappa e di eliminare i nemici che si presentano, ripetere per due o tre volte questa procedura e infine raggiungere il punto di raccolta per finire il livello. A differenza della campagna a giocatore singolo, quando si viene uccisi l’azione non si interrompe e si riparte dal più vicino punto di respawn per poi tornare nella mischia. Si tratta di una discreta innovazione per una serie piuttosto avara di novità.
Grafica e sonoro sono su livelli piuttosto alti, con sprite e ambienti dettagliati e con i personaggi più esteticamente vicini al fotorealismo che si sono visti nella serie. È evidente che una sostanziosa parte del budget è stata impiegata per riprodurre con estrema precisione le fattezze e le interpretazioni degli attori chiamati a impersonare i personaggi che vediamo nei filmati di intermezzo.
La colonna sonora accompagna le fasi di gioco fornendo un adeguato commento senza distrarre il giocatore. Per il resto non si può che lodare la capacità degli sviluppatori nel progettare delle missioni spettacolari e coinvolgenti senza cadere nella noia e nella ripetitività dell’azione, al prezzo di una durata relativamente breve della campagna a giocatore singolo. Do per scontato che i fan di vecchia data della serie non dovrebbero lasciarsi scappare Halo 4, anche grazie alle innovazioni nelle meccaniche di gioco dovute all’introduzione dei nuovi nemici.
Chi non ha mai giocato a un capitolo di Halo troverà sicuramente il gioco divertente, tuttavia non capirà molto della trama, essendo questa la diretta continuazione degli eventi narrati nelle precedenti iterazioni della serie, senza particolari sforzi nel cercare di riepilogarli.
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