RECENSIONE a cura del webmaster (26/05/2011)
Con questo episodio i creatori della fortunata serie di Medal of Honor ci mandano in Vietnam, dove siamo già stati con l'ottimo Vietcong, con lo scadente Line of sight e più recentemente con lo sfortunato Battlefield Vietnam.
Riuscirà il team di MoHAA a farci rivivere quelle drammatiche ambientazioni senza farci sbadigliare?
Inutile negare che Men Of Valor Vietnam (di seguito MOVV) segua pari pari la struttura del precedente lavoro dei 2015, ossia il gioco segue un classico percorso predefinito senza alternative. Ciò poteva andare bene in MoHAA, ma a quasi tre anni di distanza, tale gameplay risulta molto stretto (non che dal 2005 al 2011 il mondo degli fps sia stato stravolto).
Cerchiamo di andare con ordine, partendo dalla descrizione della trama. Voi siete
Dean Shepard, soldato marine, il quale deve portare a termine degli ordini e sopravvivere nelle puzzolenti giungle vietnamite. Gli obiettivi andranno risolti prima possibile per non trovarsi a combattere contro flussi continui di soldati che sembrano spuntare dal nulla dalle viscere del Vietnam.
Per fortuna, è possibile recuperare munizioni e medikit dai corpi dei soldati uccisi. Peccato che se uccidete i nemici e finite anche le munizioni, dovete aspettare che qualche compagno faccia fuori un altro soldato nemico per fregargli le munizioni. In caso contrario vi dovete avvicinare al nemico e cercare di dargli una botta in testa senza essere colpiti. Reale? Cinematografico?
Eh si, anche qui come in Vietcong e in molti FPS va di moda avere dei compagni. Peccato che questi stiano impassibili sotto il fuoco nemico e che raramente offrano una buona copertura.
Quello che molti ritengono un difetto e che invece altri lo premiano, è il non poter salvare quando si vuole, ma solo nei checkpoint. Ciò può rendere stressante le partite, anche se allunga la longevità delle 13 missioni. Stranamente devo notare che alcune checkpoint dati per salvati al successivo rientro nel gioco siano stati bellamente dimenticati con il risultato di dover rifare lunghe sessioni di gioco.
Come sapete, io sono per la massima libertà nel salvare, se uno non vuole salvare basta non farlo, mentre può essere frustante dover interrompere una partita per un impegno improvviso senza poter salvare. A supporto della teoria del salvataggio libero, potrei citare due famosi FPS che non l'avevano e che sono stati costretti a inserirlo successivamente nelle loro patch: Far Cry e XIII. Ma qui mi fermo se no vado fuori tema..
Ritornando al gioco, l'atmosfera è forse la sola carta vincente del gioco: la giungla, i vietnamiti nascosti fra la vegetazione pronti ad assalirvi, le esplosioni, gli effetti speciali non vi annoieranno di sicuro, anche se alla fin fine si noterà una certa rassomiglianza con altri fps. A tal proposito faccio notare che utilizza una versione modificata del motore di Unreal Tournament 2004. Ciò si vede anche in una grafica buona, specialmente nella realizzazione e gestione della giungla, delle esplosioni e delle ombre.
Nel gioco multiplayer ci sono solo le classiche modalità deathmatch, team deathmatch e difesa/distruzione di obiettivi. Oltre a essere americani, si può prender parte alla fazione dei Vietcong o dei nordvietnamiti.
Di per sè MOVV sarebbe ben preconfezionato: eventi cinematografici che si susseguono, orde di nemici che non vi lasciano fiatare, un sonoro decente ecc Ma non ha nulla di innovativo da consigliarlo. Consigliato ai patiti del Vietnam e basta.
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TRUCCHI a cura del webmaster (26/05/2011)
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