RECENSIONE a cura del webmaster (08/08/2005)
L'ambientazione di Pacific Assault è facilmente deducibile dal nome: siamo nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale e la storia si sviluppa tra il 1941 e il 1944, dove interpretiamo il marine Tom Conlin.
Il gioco incomincia con una breve sessione di addestramento e con l'attacco a Pearl Harbour da parte dei giapponesi, dove lo viviamo con gli occhi di un inerme soldato. Ambientazione che supera il confronto a pieni voti con la spiaggia di Medal of Honor Allied Assault o l'avanzata nella piazza a Stalingrado in Call of Duty.
Tale ambientazione è sicuramente la migliore di tutto il gioco, molto più avvincente ed originale delle sessioni nella giungla. Vedere tutti quegli aerei che volano sopra di noi e che fanno centinaia di morti con le loro raffiche. Mentre i soldati della base cercano un inutile riparo.
Per non parlare della sessione in cui siamo alla contraerea: fumo, esplosioni e navi che affondano sono superlative. Qui vi dovete cimentare con l'antiaerea per buttare giù più aerei possibili. Non male anche l'attacco finale.
A mio parere, meno originali e un po' più ripetitive e noiose sono le missioni intermedie nella giungla, ambiente ormai superusato.
Come già detto, le missioni variano da scontri diretti nella giungla all'utilizzo dellla contraaerea, dal salvataggio dei feriti al sabotaggio.
Al contrario di Allied Assault dove eravate il singolo eroe, qui farete gioco di squadra con la possibilità di richiamare anche un medico a curarvi, quando ne avete bisogno. Sempre nei limiti dei medicinali disponibili.
Superlativa la grafica rispetto a Medal of Honor: Allied Assault, ma anche rispetto a Call of Duty. Esplosioni, fumo, dettagli degli ambienti e dei personaggi sono di ottima qualità, anche se richiedono macchine ben dotate per non scattare. Anche il suono si difende bene, con musiche e suoni ben definiti e di qualità.
In caso si venga feriti mortalmente, difficilmente si muore. Un nostro commilitone ci viene in auto curandoci e rimettendoci in grado di combattere. Se invece il nemico ci spara prima l'ultimo letale colpo in testa, allora la luce sparirà e dovremo rincominciare. Per fortuna i salvataggi sono frequenti e al contrario di altri giochi possiamo salvare quando vogliamo.
Potete portarvi poche armi, oltre allle granate, l'esplosivo e il binocolo. Le armi che trovate sono la carabina, revolver, il Thompson, l'M38 rifle, l'SMG e molte altre, sia americane che giapponesi.
Sono ben relizzate, anche se nulla di speciale.
Visti i tempi non brevi per caricare le armi e la presenza anche a livello facile di molti nemici, l'uso dell'arma bianca e della botta in testa è molto frequente. E anche gratificante colpire con il calcio del fucile uno o due giapponesi che ti corrono contro.
Il multiplayer non porta nulla di innovativo, se non la modalità invasione, dove americani e giapponesi si confrontano. Gli uni devono bloccare il completamento degli obiettivi degli altri. Per il resto
DeathMatch e Team DM non decretano il successo che ha avuto online Call of Duty e prima ancora Allied Assult.
Le pecche?
Una è la poca originalità delle ambientazioni ad eccetto della meravigliosa riproduzione dell'attacco di Pearl Harbor.
L'altra sono i caricamenti parecchio lunghi, specialmente su macchine non recenti.
Un ultima considerazione in risposta a varie richieste giunte in redazione: Pacific Assault è un gioco autonomo, non è un espansione e quindi non richiede Allied Assault.
Altri screenshot
Voglio sapere il finale di Pacific Assault
Commenta la recensione di Medal of Honor: Pacific Assault ed esprimi la tua opinione sul gioco.
|