RECENSIONE a cura di Francesco Mazzetta
(04/07/2002)
Andatevi a leggere
le riviste specializzate. Meglio, visto
che già siete su Internet, andate
sul vostro motore di ricerca preferito
e digitate DIE HARD NAKATOMI PLAZA RECENSIONE
o REVIEW. Troverete dei giudizi negativi
come minimo e spesso catastrofici. Sto
forse per venirvi a dire che tutti quanti
si stanno sbagliando? Non proprio.
Come sparatutto 3D in prima persona Die
Hard Nakatomi Plaza non è entusiasmante:
troppo spartane e ripetitive le ambientazioni,
non particolarmente astuta l'IA dei nemici,
non molte le armi e - per quanto molto
realistico il loro feeling - associate
a due soli tasti con un tempo di cambio
dell'arma assolutamente eccessivo specialmente
nelle situazioni concitate, livelli molto
piccoli, nemici tutti uguali.
Tutte pecche che hanno convinto il distributore
italiano, Leader (lo sviluppatore invece è Piranha Bytes e Sierra il produttore),
a proporlo al prezzo ribassato di 34,99
euro, quasi fosse una seconda uscita.
Ma questo gioco non deve essere considerato
unicamente sotto il profilo FPS. Ciò
semplicemente perché, altrimenti,
si rischia di non riuscire neppure ad
iniziarlo.
La trama infatti, che segue abbastanza
fedelmente il primo Die Hard - del 1988, è la pellicola migliore della serie
(anche se pure il secondo è emozionante
assai) ed uno dei migliori action-movie
in assoluto - ci mette nei panni di John
McClane, poliziotto newyorkese appena
arrivato a Los Angeles per festeggiare
assieme alla moglie le festività
natalizie. Ma il grattacielo che ospita
la multinazionale, di cui Holly Gennero
- pardon, McClane - è una manager,
viene fatto oggetto di un attacco terroristico.
Dopo essere stati accolti dal boss in
persona, Mr. Takagi, avere visto un dipendente
intento a farsi una "pista"
(no, non sto parlando di Gran Turismo!)
ed essere stati ricevuti non proprio calorosamente
dalla nostra mogliettina, decidiamo di
rilassarci un attimo e di darci una rinfrescata
in bagno. Una volta nella lussuosa toilette
ci togliamo le scarpe, appoggiamo la pistola
e
spari, grida: cosa succede?
Facciamo appena in tempo a raccogliere
la pistola e ad uscire dal bagno. Ora
io, come penso avrebbe fatto la maggior
parte di voi, sono rimasto a piè
fermo, cercando di nascondermi dietro
l'esiguo arredamento d'un ufficio, ad
aspettare i cattivoni. Ma evidentemente
l'approccio tipico da FPS non funziona
e dopo un bel po' di tentativi e miseri
fallimenti (essere uccisi dal primo nemico
che s'incontra!) ecco mettermi a pensare:
cosa ha fatto John McClane nel film? Si
ferma ed aspetta i cattivi? No, fugge!
Ecco la soluzione: raccogliere la pistola,
uscire il più velocemente possibile
dal bagno e dall'ufficio e, mentre i terroristi
sono ancora lontani nel corridoio, correre
a spron battuto verso le scale. Poco più
avanti capita una situazione molto simile
strategicamente: abbiamo dovuto faticare
un sacco per far fuori un bel gruppo di
terroristi ed il loro boss Tony (il fratello
del più cattivo Karl). Una volta
uccisi tutti i nemici in un livello di
un FPS che si fa? Si cerca l'uscita del
livello, se già l'uccisione del
boss non ci porta da sola fuori. Qui no.
Mi sono scarpinato per tre volte tutto
il livello sparando alle serrature di
tutte le porte chiuse e tentando di sfondarle
con un'ascia prima di spegnere il computer
ed andare a mettere nel videoregistratore
la cassetta: dopo aver ucciso Tony, John
McClane cerca di fregargli le scarpe solo
per scoprire che le porta di una misura
più piccola della sua. Vuoi vedere?
Accendo, carico ed eccolo ancora là
il cadavere. Provo ad "usarlo" ed ecco comparire il FMV che mi porta
al livello successivo.
Quello che voglio dire è che DH-NP,
sia quando ripercorre fedelmente le vicende
del film sia quando le amplia con livelli
pensati ad hoc, ha alcune peculiarità
tipiche degli adventure: la soluzione
di enigmi legati allo svolgimento della
storia. Una volta capito questo è
possibile cominciare ad apprezzarlo. Certo,
non arriva mai ai livelli di Return To
Castle Wolfenstein o di Medal of Honor:
Allied Assault, ma se devo confrontarlo
con un altro FPS recente d'ispirazione
cinematografica come Jedi Outcast, la
preferenza va, senza troppi rimpianti,
a DH-NP. Infatti, una volta entrati nei
meccanismi del gioco, e considerando pure
che l'azione è di tipo arcade piuttosto
che simulativo, si rimane piacevolmente
desiderosi di sapere se riusciremo ad
essere bravi come Bruce Willis ed a cavarcela
vivi e vegeti mentre il caro Hans Gruber
si fa il suo grazioso voletto dalla cima
del grattacielo.
Non sto a raccontare la trama: se non
avete visto il film dovete vergognarvi
e correre a noleggiarlo o a comprarlo.
Negli episodi aggiuntivi John se la deve
anche vedere con i reparti speciali dell'FBI
che non vanno troppo per il sottile sparandoci
addosso senza che noi ci si possa difendere.
La salute è rappresentata graficamente
da tre icone nell'angolo dello schermo
a forma rispettivamente di cuore, polmoni
e cervello. Il primo si riferisce alla
salute, il secondo al fiato (che perdiamo
dopo una lunga corsa col risultato che
dobbiamo fermarci o limitarci a camminare
per recuperarlo), il terzo infine rappresenta
il morale che può influenzare l'IA
dei terroristi.
In conclusione, se dovessi dare un voto
a questo gioco, nonostante le evidenti
pecche, ma anche considerando le peculiarità citate che riescono ad avvincere il giocatore,
oltre al basso prezzo di lancio, direi
che Die Hard Nakatomi Plaza si merita
un onesto e tutt'altro che disprezzabile
7/10.
a cura di Francesco
Mazzetta st2wok@yahoo.it
|
RECENSIONE DI APPROFONDIMENTO
a cura di James Red (02/03/06) Die Hard: Nakatomi Plaza è la versione videoludica del film conosciuto in Italia sotto il nome di "Trappola di Cristallo" ed interpretato da un brillante Bruce Willis che poi fece due seguiti con altri titoli: 58 Minuti per morire e Die Hard: Duri da morire. In realtà i titoli originali erano rispettivamente: Die Hard, Die Hard 2: Die Harder e Die Hard: Vengeance. Alla faccia di quanto bravi sono gli italiani a far casino.
Ritornando al gioco la Fox Interactive prova la fortuna con questo fps, dopo vari miserrimi tentativi di altre software house ispirati a Die Hard. Ci mette nei panni del super poliziotto McClane, arciodiato dai terroristi e dai delinquenti.
Il gioco riprende in modo parallelo la trama del film mettendoci qualche variante per dare più longevità al gioco e per renderlo più vario. Ma fin dall'aereo che atterra nell'intro iniziale capiamo che qui il gioco non è una brutta copia del film, ma è un prodotto che seguendo gli eventi del film vuole far immedesimare il giocatore e farlo diventare il vero ed unico John McClane. Forse starò esagerando, probabilmente perché considero la serie Die hard come il miglior poliziesco, ma credo che Nakatomi Plaza abbia tutte le carte per ritagliarsi un buon posto fra gli fps sottovalutati.
Visitiamo i 30 piani del Nakatomi Plaza (il grattacielo) portando a termine 30 missioni: alcune fortemente ispirate ai fatti del film, altre sono locazioni nuove mai esplorate nella pellicola. Alcune danno forti emozioni se è piaciuto il film, altre ricordano delle classiche mappe all'interno di sotterranei e corridoi.
Durante il gioco dobbiamo si fare fuori un numero quasi infinito di terroristi, ma dobbiamo anche esplorare i vari piani del grattacielo e risolvere alcuni enigmi. Si devono disinnescare delle bombe tagliando i fili, spegnere incendi con gli estintori, camminare nel buio avendo in una mano la pistola e nell'altra uno zippo (un accendino) per illuminarci il percorso.
Le armi che usiamo sono una pistola 9mm, la Submachine Gun. un fucile di precisione, M-16 e M-60. Oltre a ciò troveremo i kit medici, una radio per comunicare con l'esterno o con i terroristi (quando verremo chiamati il nostro personaggio userà il suo Motorola TalkAbout T6310 2-Way Radio.... ), l'accendino Zippo (per illuminare a brevissima distanza), il distintivo NYPD ( New York City Police Department) utile per convincere gli ostaggi a seguirti e per non farti sparare dalle squadre SWAT, un trincetto (per disinnescare le bombe, mi raccomando di tagliare prima il filo rosso e poi quello blu, o forse il contrario?), l'estintore (papà da grande voglio fare il pompiere, il draghetto Grisù docet...), l'accetta del pompiere (per rompere le porte di legno) e le granate acceccanti: utili per accecare i nemici o se si è masochisti per illuminare a breve una stanza, ma poi dite addio ai vostri occhi (non quelli di McClane, ma quelli che usate per vedere il vostro monitor).
Durante il gioco attraversate 30 livelli, eccovi l'elenco:
Level 1: Nakatomi Plaza
Level 2: False Alarm
Level 3: The Bomber
Level 4: On the Roof
Level 5: Down the Shaft
Level 6: Welcome to the party
Level 7: High Maintenance
Level 8: Argyle's Run
Level 9: Playin' the Hero
Level 10: One of the Terrorists
Level 11: Not my Day
Level 12: Aftermath
Level 13: Clearing the Bird's Nest
Level 14: Unexpected Friend
Level 15: The Architect
Level 16: In the Vents
Level 17: Send in the Car
Level 18: Backup Arrives
Level 19: The FBI Arrives
Level 20: Bill Clay
Level 21: Coulda Used his Shoes
Level 22: I Hate the Dark
Level 23: R&D Lab
Level 24: Fumbling in the Dark
Level 25: A Fish in the Barrel
Level 26: Karl's Revenge
Level 27: Everyone to the Roof
Level 28: Just like Saigon
Level 29: Running the Gauntlet
Level 30: Still the Cowboy
In essi incontrerete vostra moglie Holly Gennaro McClane, sarete assistiti via radio dal sergente Al Powell, vedrete morire Joseph Takagi, dovrete aiutare il vostro driverman (l'autista della limousine noleggiata) e vi dovrete scontrare con migliaia di terroristi. Ma li hanno trasportati tutti quanti nel solo camion visto all'inizio del film? Oppure Hans si è portato un replicatore di cloni rubato a star Wars?
Grazie all'uso del datato (già al suo tempo) LithTech engine (visto già in No One Lives Forever) non ci annoieremo a visitare in lungo e in largo questa "trappola di cristallo". Sempre se vi è piaciuto il film. Graficamente ci sono livelli da suspense con texture apprezzabili e altri più piatti e anonimi. Generalmente l'illuminazione è ben gestita. Forse un po' meno ben realizzati sono i modelli 3D e le fiamme del fuoco (quest'ultime tutte uguali fra loro).
Mi sono imbattuto in problemi con la scheda grafica ATI presenti nel mio pc, per cui ho dovuto utilizzare una patch ad hoc per il gioco. La quale ha risolto gran parte dei problemi del gioco. Anche se durante il gioco mi è capitato una volta di riuscire a salire da un condotto chiuso ed entrare nel piano superiore semplicemente alzandomi in piedi e saltando. Un'altra volta addirittura strisciando in un cunicolo sono caduto nel vuoto infinito sotto alla mappa e mi sono visto precipitare osservando in alto la mappa diventare sempre più lontana e piccola fino a morire. Dopo il caricamento, ritornando nei medesimi luoghi e riprovando a fare le stesse cose non sono più riuscito ad attraversare i muri. Per fortuna che il trucco del NO CLIP non esiste in Nakatomi Plaza.
L'IA non spicca visto che il suicidio di massa sembra l'hobby di questi terroristi. Anche se qualche capriola rende i personaggi simili alle controparti del film.
Peccato che non esista proprio una sezione multiplayer, ma forse meglio così, piuttosto di giocare un multy banale.
Un giudizio finale? Una reliquia per tutti i fan di Die Hard, anche se tecnicamente non eccelle, rivivere certe situazione può essere appagante. Sicuramente noioso e poco appetitoso risulterà a chi non è piaciuta la serie Die Hard.
Commenta la recensione di Nakatomi Plaza
ed esprimi la tua opinione sul gioco.
Voglio sapere il finale di questo videogioco (SPOILER) |