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FTI - Community Multiplayer e Clan Fps

 

 

 

Giacomo Rossi - Ceregnano - Cioci

 
RAVEN SHIELD
Data di uscita: 18 marzo 2003
Modalità multiplayer presente
Motore grafico: Unreal Engine 2.0
Developer: Ubi Soft Montreal (and Red Storm)
Publisher: Ubi Soft Entertainment
sito ufficiale italiano
Grafica:
85%
Longevità:
87%
Sonoro:
80%
Multiplayer:
92%
Giocabilità:
83%
Globale:
85%
RECENSIONE
a cura di Paolo Dolzani (04/04/2003)

Senza testo alternativo

Terzo episodio dell'epica saga videoludica del team Rainbow nato dalla mente del guerraiolo romanziere Tom Clancy, che ci vede nuovamente al comando di una squadra di teste di cuoio addestratissime, pronte a tutto per salvare il mondo (e un mucchio di sfortunatissimi ostaggi) attraverso le situazioni più critiche e delicate. La struttura del gioco è rimasta praticamente intatta. Briefing, il boss Clark (i cui capelli cominciano a diventare bianchi) che ci da le ultime delucidazioni prima di entrare in azione, la scelta degli uomini e dell'equipaggiamento con cui affrontarla e la caratteristica mappa di pianificazione con cui programmare e coordinare (attraverso i cosiddetti go - code) le azioni e gli spostamenti dei due o tre team che compongono la nostra squadra d'assalto Rainbow. Finita (o skippata) la pianificazione si passa alla missione vera e propria, nei panni di uno degli agenti del team; possiamo passare come sempre da un agente all'altro o da una squadra all'altra e questa volta c'è un comodissimo sistema di icone per impartire ordini semplici in modo rapido agli uomini che ci seguono. Puntando il nostro mirino su una porta potremmo ordinare ai nostri uomini di aprirla, aprirla e ripulire la stanza, aprire, lanciare la granata flash di rito e ripulire la stanza una volta che tutti gli occupanti abbiano subito danni permanenti alla retina…tutto sfruttando un efficace e intuitivo "menù a spicchi" che si materializza al centro dello schermo tenendo premuta la barra quando compare un'icona d'azione. Grazie a questo nuovo menù adesso è anche possibile inserire un go code (il go code zulu) improvvisato, nel bel mezzo dell'operazione. Ad essere sincero ho usato gran poco questa innovazione. Altre novità (piccole) per quanto riguarda la giocabilità del titolo sono la possibilità di usare la rotella del nostro bel topo per aprire e chiudere gradualmente le porte e sempre gradualmente sporgerci col mouse tenendo premuto l'apposito tasto. E finalmente possiamo stenderci a terra, cosa che per altro giustamente influenza positivamente la precisione di tiro con certe armi. La resa delle armi è forse l'aspetto in cui questo titolo raggiunge il suo apice qualitativo. Tutte perfettamente calibrate e riprodotte, in modo estremamente reale, sia per quanto riguarda il funzionamento che per i suoni e l'aspetto. Adesso come nei più classici sparatutto in prima persona vedrete la vostra arma durante la partita, i puristi di Rainbow six potranno ad ogni modo continuare a fare a meno di questa opzione deselezionandola dal menù impostazioni.

Senza testo alternativo


Le missioni della campagna possono essere rigiocate in altre tre modalità di gioco: "caccia al terrorista" che si spiega da se come "salva ostaggi" e "lupo solitario", dove tutti soli soletti dovrete arrivare vivi alla zona di estrazione. Ci sono poi un pugno di mappe supplementari in cui è possibile giocare solo in queste tre modalità, tutte molto carine.

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I simpaticoni che tenteranno in ogni modo di fermare la vostra corsa verso il successo in ogni missione si muovono e reagiscono con una certa rapidità e intelligenza, mettendo in atto manovre di accerchiamento quando è possibile, accucciandosi, nascondendosi, scappando se la situazione non volge al meglio. Inoltre non poche volte si ha la sensazione di avere a che fare con una masnada di infallibili cecchini piuttosto che con criminali qualunque. L'intelligenza artificiale dei compagni è invece più o meno la stessa dei titoli precedenti: si limitano a seguire il loro percorso e a fare bene quello che devono fare secondo quanto stabilito in fase di pianificazione.

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Graficamente Raven Shield si presenta molto bene in un primo momento. I membri della Rainbow sono caratterizzati alla perfezione, tantissimi i dettagli e impeccabili le animazioni. Davvero grandiosa la riproduzione degli effetti delle granate accecanti e dei gas. Molte perplessità invece suscitano alcune texture decisamente sotto la media, tanto da farle quasi sembrare, in certi casi, riciclate dall'episodio precedente. Le perplessità aumentano quando tutto comincia a muoversi. Ad una risoluzione di 1024 con dettagli medi la fluidità in alcuni frangenti (specialmente negli spazi aperti) mostra difatti dei cali imbarazzanti, sufficienti talvolta a compromettere un poco la giocabilità del titolo, anche su sistemi di fascia alta e ad ogni modo superiori a quelli consigliati dai produttori. Probabilmente si tratta solo di attendere l'immancabile amata odiata patch. E' anche grazie ai miglioramenti grafici comunque, insieme alle piccole novità apportate ad un sistema di gioco ormai più che collaudato e al livello di sfida sempre alto (come da tradizione), che Raven Shield riesce ad essere ancora più coinvolgente dei capitoli precedenti pur rimanendo un gioco per veri appassionati del genere. La variabilità di approcci tattici alle missioni, le diverse modalità di gioco, il vasto campionario di armi, l'intelligenza artificiale e l'ottimo supporto multyplayer candidano questo nuovo Rainbow six ad un lungo soggiorno sugli hard disk di tutte le aspiranti teste di cuoio.

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a cura di Paolo Dolzani

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RECENSIONE a cura del webmaster (06/02/2004)

I titoli della serie Rainbow Six hanno avuto sempre un buon successo, anche se molto targetizzato per una fascia di giocatori che desideravano pianificare gli obiettivi e volavano sentirsi nel bel mezzo di una vera missione. Proprio per questi motivi, personalmente ho snobbato i titoli precedenti, anche se le storie basate sulle opere di Tom Clancy mi stuzzicavano molto.

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Rainbow Six 3: Raven Shield (Rash d'ora in poi) è riuscito ad unire la tattica e il realismo dei primi 2 titoli con l'azione e il divertimento richiesti dai videogiocatori meno disposti a perdere tanto tempo in un gioco non immediato.

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In Rash siete alla guida di un team antiterrorismo. Fin dall'inizio dovete pianificare la missione, quindi dopo un briefing veloce sceglierete i vostri uomini e la loro dotazione di armi. Di seguito pianificherete la missione decidendo i waypoint e creando un piano per l'azione. Quando la squadra non è controllata da noi, questa obbedirà al piano eseguendo i waypoint.
Infine entrerete in azione, guiderete i vostri uomini dando ordine di procedere in formazione o di andare avanti a perlustrare una zona. Oppure potete saltare ad un altra squadra per dirigere quest'ultima.
Novità introdotta in questo episodio è la possibilità di aprire le porte un po' alla volta per poter individuare le posizioni dei terroristi e eliminarli con meno difficoltà.

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Dal punto di vista grafico, Rash è accettabile, nulla di sorprendente, anche se alcune stanze sono spoglie e qualche texture è di bassa qualità. Ma in questo tipo di giochi, ben poco tempo può essere dedicato ad ammirare la grafica.
Al caricamento iniziale del livello e in qualche situazione molto complessa con tanti individui comandati dall'intelligenza artificiale si possono notare dei lievi rallentamenti.

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A proposito di Intelligenza artificiale siamo a livelli più che accettabili, anche se non mancano casi in cui la IA perde fortemente colpi. Capita spesso che dando un ordine di proseguire, il vostro compagno neghi l'ordine e non vada avanti perché bloccato o che due compagni si blocchino uno davanti all'altro. Peggio ancora è quando un compagno, dopo aver dato l'ordine di entrare, si metta in mezzo dando le spalle alla stanza in cui entra, rendendo la pulizia della stanza dai terroristi frustante e pericolosa (con il rischio di colpire il compagno o di essere colpiti dai terroristi perché si è impossibilitati a sparare).

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Dal punto di vista delle armi abbiamo a disposizione un vasto arsenale, graficamente di livello medio, ma curato abbastanza bene nella realizzazione e nell'uso. Buoni gli effetti sonori delle armi come anche quello delle voci (localizzate in italiano) e dei rumori d'ambiente.

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Nota di merito finale va all'ampia sezione multiplayer che porta RASH a rimanere molto tempo sui nostri hard disk. Oltre ai classici deathmatch e missioni con obiettivo (salvataggio ostaggi e piazzamento bombe), si può giocare in cooperativo, eseguendo delle missioni come nel gioco singolo, dove ogni giocatore guida un team. Peccato per l'assenza di un supporto per la trasmissione vocale.

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a cura del webmaster

ALTRI SCREENSHOT

TRUCCHI

ghost passi attraverso i muri
behindvieW 1 = visuale esterna
fullammo = munizioni
togglecollision = no clipping
neutralizeterro = elimina tutti i terroristi
rescuehostage = salva gli ostaggi
callterro = i terroristi vi verranno incontro
playinvisible = invisibilità


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