RECENSIONE
a cura di Paolo Dolzani (04/04/2003)
Terzo
episodio dell'epica saga videoludica del
team Rainbow nato dalla mente del guerraiolo
romanziere Tom Clancy, che ci vede nuovamente
al comando di una squadra di teste di
cuoio addestratissime, pronte a tutto
per salvare il mondo (e un mucchio di
sfortunatissimi ostaggi) attraverso le
situazioni più critiche e delicate.
La struttura del gioco è rimasta
praticamente intatta. Briefing, il boss
Clark (i cui capelli cominciano a diventare
bianchi) che ci da le ultime delucidazioni
prima di entrare in azione, la scelta
degli uomini e dell'equipaggiamento con
cui affrontarla e la caratteristica mappa
di pianificazione con cui programmare
e coordinare (attraverso i cosiddetti
go - code) le azioni e gli spostamenti
dei due o tre team che compongono la nostra
squadra d'assalto Rainbow. Finita (o skippata)
la pianificazione si passa alla missione
vera e propria, nei panni di uno degli
agenti del team; possiamo passare come
sempre da un agente all'altro o da una
squadra all'altra e questa volta c'è
un comodissimo sistema di icone per impartire
ordini semplici in modo rapido agli uomini
che ci seguono. Puntando il nostro mirino
su una porta potremmo ordinare ai nostri
uomini di aprirla, aprirla e ripulire
la stanza, aprire, lanciare la granata
flash di rito e ripulire la stanza una
volta che tutti gli occupanti abbiano subito
danni permanenti alla retina
tutto
sfruttando un efficace e intuitivo "menù
a spicchi" che si materializza al
centro dello schermo tenendo premuta la
barra quando compare un'icona d'azione.
Grazie a questo nuovo menù adesso
è anche possibile inserire un go
code (il go code zulu) improvvisato, nel
bel mezzo dell'operazione. Ad essere sincero
ho usato gran poco questa innovazione.
Altre novità (piccole) per quanto
riguarda la giocabilità del titolo
sono la possibilità di usare la
rotella del nostro bel topo per aprire
e chiudere gradualmente le porte e sempre
gradualmente sporgerci col mouse tenendo
premuto l'apposito tasto. E finalmente
possiamo stenderci a terra, cosa che per
altro giustamente influenza positivamente
la precisione di tiro con certe armi.
La resa delle armi è forse l'aspetto
in cui questo titolo raggiunge il suo
apice qualitativo. Tutte perfettamente
calibrate e riprodotte, in modo estremamente
reale, sia per quanto riguarda il funzionamento
che per i suoni e l'aspetto. Adesso come
nei più classici sparatutto in
prima persona vedrete la vostra arma durante
la partita, i puristi di Rainbow six potranno
ad ogni modo continuare a fare a meno
di questa opzione deselezionandola dal
menù impostazioni.
Le missioni della campagna possono essere
rigiocate in altre tre modalità
di gioco: "caccia al terrorista"
che si spiega da se come "salva ostaggi"
e "lupo solitario", dove tutti
soli soletti dovrete arrivare vivi alla
zona di estrazione. Ci sono poi un pugno
di mappe supplementari in cui è
possibile giocare solo in queste tre modalità,
tutte molto carine.
I simpaticoni che tenteranno in ogni modo
di fermare la vostra corsa verso il successo
in ogni missione si muovono e reagiscono
con una certa rapidità e intelligenza,
mettendo in atto manovre di accerchiamento
quando è possibile, accucciandosi,
nascondendosi, scappando se la situazione
non volge al meglio. Inoltre non poche
volte si ha la sensazione di avere a che
fare con una masnada di infallibili cecchini
piuttosto che con criminali qualunque.
L'intelligenza artificiale dei compagni
è invece più o meno la stessa
dei titoli precedenti: si limitano a seguire
il loro percorso e a fare bene quello
che devono fare secondo quanto stabilito
in fase di pianificazione.
Graficamente Raven Shield si presenta
molto bene in un primo momento. I membri
della Rainbow sono caratterizzati alla
perfezione, tantissimi i dettagli e impeccabili
le animazioni. Davvero grandiosa la riproduzione
degli effetti delle granate accecanti
e dei gas. Molte perplessità invece
suscitano alcune texture decisamente sotto
la media, tanto da farle quasi sembrare,
in certi casi, riciclate dall'episodio
precedente. Le perplessità aumentano
quando tutto comincia a muoversi. Ad una
risoluzione di 1024 con dettagli medi
la fluidità in alcuni frangenti
(specialmente negli spazi aperti) mostra
difatti dei cali imbarazzanti, sufficienti
talvolta a compromettere un poco la giocabilità
del titolo, anche su sistemi di fascia
alta e ad ogni modo superiori a quelli
consigliati dai produttori. Probabilmente
si tratta solo di attendere l'immancabile
amata odiata patch. E' anche grazie ai
miglioramenti grafici comunque, insieme
alle piccole novità apportate ad
un sistema di gioco ormai più che
collaudato e al livello di sfida sempre
alto (come da tradizione), che Raven Shield
riesce ad essere ancora più coinvolgente
dei capitoli precedenti pur rimanendo
un gioco per veri appassionati del genere.
La variabilità di approcci tattici
alle missioni, le diverse modalità di gioco, il vasto campionario di armi,
l'intelligenza artificiale e l'ottimo
supporto multyplayer candidano questo
nuovo Rainbow six ad un lungo soggiorno
sugli hard disk di tutte le aspiranti
teste di cuoio.
a
cura di Paolo Dolzani
|
RECENSIONE a cura del webmaster (06/02/2004)
I titoli della serie Rainbow Six hanno avuto sempre un buon successo, anche se molto targetizzato per una fascia di giocatori che desideravano pianificare gli obiettivi e volavano sentirsi nel bel mezzo di una vera missione. Proprio per questi motivi, personalmente ho snobbato i titoli precedenti, anche se le storie basate sulle opere di Tom Clancy mi stuzzicavano molto.
Rainbow Six 3: Raven Shield (Rash
d'ora in poi) è riuscito ad unire la tattica e il realismo dei primi 2 titoli con l'azione e il divertimento richiesti dai videogiocatori meno disposti a perdere tanto tempo in un gioco non immediato.
In Rash
siete alla guida di un team antiterrorismo. Fin dall'inizio dovete pianificare la missione, quindi dopo un briefing veloce sceglierete i vostri uomini e la loro dotazione di armi. Di seguito pianificherete la missione decidendo i waypoint e creando un piano per l'azione. Quando la squadra non è controllata da noi, questa obbedirà al piano eseguendo i waypoint.
Infine entrerete in azione, guiderete i vostri uomini dando ordine di procedere in formazione o di andare avanti a perlustrare una zona. Oppure potete saltare ad un altra squadra per dirigere quest'ultima.
Novità introdotta in questo episodio è la possibilità di aprire le porte un po' alla volta per poter individuare le posizioni dei terroristi e eliminarli con meno difficoltà.
Dal punto di vista grafico, Rash è accettabile, nulla di sorprendente, anche se alcune stanze sono spoglie e qualche texture è di bassa qualità. Ma in questo tipo di giochi, ben poco tempo può essere dedicato ad ammirare la grafica.
Al caricamento iniziale del livello e in qualche situazione molto complessa con tanti individui comandati dall'intelligenza artificiale si possono notare dei lievi rallentamenti.
A proposito di Intelligenza artificiale siamo a livelli più che accettabili, anche se non mancano casi in cui la IA perde fortemente colpi. Capita spesso che dando un ordine di proseguire, il vostro compagno neghi l'ordine e non vada avanti perché bloccato o che due compagni si blocchino uno davanti all'altro. Peggio ancora è quando un compagno, dopo aver dato l'ordine di entrare, si metta in mezzo dando le spalle alla stanza in cui entra, rendendo la pulizia della stanza dai terroristi frustante e pericolosa (con il rischio di colpire il compagno o di essere colpiti dai terroristi perché si è impossibilitati a sparare).
Dal punto di vista delle armi abbiamo a disposizione un vasto arsenale, graficamente di livello medio, ma curato abbastanza bene nella realizzazione e nell'uso. Buoni gli effetti sonori delle armi come anche quello delle voci (localizzate in italiano) e dei rumori d'ambiente.
Nota di merito finale va all'ampia sezione multiplayer che porta RASH a rimanere molto tempo sui nostri hard disk. Oltre ai classici deathmatch e missioni con obiettivo (salvataggio ostaggi e piazzamento bombe), si può giocare in cooperativo, eseguendo delle missioni come nel gioco singolo, dove ogni giocatore guida un team. Peccato per l'assenza di un supporto per la trasmissione vocale.
a
cura del webmaster
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