RECENSIONE a cura di Philostratus (06/04/2003)
Sviluppato
nel 1998 dalla Cyclone Studios e dalla
3DO (casa nota soprattutto per aver dato
i natali all'assai discusso Hitman: Codename
47 ) Requiem: Avenging Angel è
uno sparatutto in soggettiva piacevole
ed originale, anche se spesso è stato ingiustamente dimenticato o considerato
un prodotto di serie B non degno di particolare
attenzione.
L'origine di questa damnatio memoriae è probabilmente da attribuirsi
al fatto che quando il prodotto giunse
sugli scaffali dei negozi l'attenzione
di tutti era puntata sopra gli altri titoloni
del tempo, Half-life e relative espansioni
in primis. Un vero peccato se si pensa
che Requiem può risultare un gioco
gradevole ancora oggi.
Esso infatti presenta parecchie caratteristiche
che lo rendono per molti aspetti unico
nel suo genere: a cominciare dal protagonista,
di nome Malachia, non il solito soldato
delle forze speciali o l'agguerrito mercenario
che troppo spesso abbiamo dovuto impersonare,
ma un vero Angelo dotato, in quanto tale,
di tutti i poteri che un'intelligenza
celeste deve avere !
Il gioco, come ci chiarisce il discreto
filmato introduttivo, è ambientato
in un futuro prossimo assai simile a quello
proposto nel film tedesco Metropolis (1927)
, in un mondo dominato dall'ingiustizia
sociale e soprattutto dalla tecnologia,
venerata ormai come una divinità
e ispirata, naturalmente, dal Maligno,
il quale se ne sta servendo per distruggere
l'intero genere umano. Veniamo così
a sapere che davanti a questa orribile
prospettiva l'Onnipotente ha deciso di
inviare uno dei suoi migliori e più fedeli servitori sulla Terra con l'obiettivo
di aiutare i movimenti di resistenza umani
e di sventare i piani dell'Oscuro.
Il nostro angelo, dopo aver attraversato
gli inferi, giungerà così
sul nostro pianeta e comincerà
la sua lotta contro i cattivi, lotta nella
quale, oltre alle più convenzionali
armi umane, potrà fare largo uso
di tutta una serie di poteri divini, alcuni
dei quali davvero sorprendenti: se ci
troviamo a corto di munizioni, tanto per
fare un esempio, potremo fulminare i nemici
con una saetta magica, trasformarli in
statue di sale o, peggio ancora, scatenare
loro contro un piccolo sisma.
Questi poteri inoltre sono tanti e non
sempre e solo di tipo offensivo: grazie
ad alcuni incantesimi sarà infatti
possibile curare noi stessi e gli altri
o addirittura resuscitare i nemici morti,
i quali, riconoscenti, combatteranno fedelmente
al nostro fianco. Certo non disporremo
da subito di tutti gli incantesimi presenti
nel gioco perché altrimenti tutto
risulterebbe troppo facile, tuttavia col
procedere dell'avventura li guadagneremo
abbastanza in fretta.
Dal punto di vista grafico Requiem risente
un po' dell'età, ma soprattutto
le animazioni dei nemici risultano ancora
credibili e ben fatte. Anche sotto il
profilo della funzione multigiocatore
e del sonoro ( benché la colonna
sonora non sia niente di eccezionale)
il nostro gioco si rivela un prodotto
di indubbia buona qualità; di esso
del resto, oltre alla comunissima versione
in inglese, ne fu realizzata anche una
totalmente italiana ( purtroppo a quanto
pare oggi rarissima) .
Attualmente Requiem: Avenging Angel è
reperibile in una nota collana economica
a meno di dieci euro, un vero affare per
gli amanti del genere, soprattutto se
si pensa che, a mio avviso, in una scala
di valori che va da uno a dieci questo
titolo si può tranquillamente meritare
un otto pieno.
LE
ARMI
Come già ho fatto notare il nostro
titolo è caratterizzato da due
tipi di arsenale: uno convenzionale ed
uno magico- divino; tra le armi terrestri,
tutte ben fatte ma piuttosto ovvie, vale
la pena di ricordare l'ottimo fucile a
pallettoni a tre canne ed il "fucile
pneumatico", un'arma potentissima
che troveremo però solo verso il
termine dell'avventura. Deludente invece
il fucile da cecchino, poco potente e
di uso macchinoso.
Dal punto di vista dei poteri di attacco
( che - ricordiamolo - non sono gli unici
di cui disporremo) utilissimi risultano
i fulmini, la Pentecoste (!) , gli sciami
cavallette, l'Esorcismo e la capacità di trasformare gli avversari in statue
di sale.
a
cura di Philostratus
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