RECENSIONE (02-01-2014)
Da buon giocatore nostalgico di Rise of The Triad ho sempre sperato in un suo remake.
In un nuovo titolo che mi facesse rivivere le emozioni delle sparatorie in mezzo a tanti criminali, un rifacimento che mi facesse rigodere l’incredibile potenza di fuoco delle sue armi.
Il poter aggirarsi nelle mappe i cui i cieli al tramonto o con quei blu sfumati mi sono rimasti così impressi, che quando li vedo nella realtà penso “cacchio, questo tramonto (o questo cielo) assomiglia un casino a quello di RotT.”
Il poter dimostrare la mia potenza di fuoco contro quei monaci cattivi o poter andare a morsicare i cattivoni in modalità dog. Sì, il tramutarmi in un cane, o in altri fps, in qualche altro animale (in Heretic in una gallina, in Hexen in un maiale, in Hexen II in una pecora) era la parte divertente e spensierata di alcuni fps old-style.
Questo remake di RotT è stata una gradita sorpresa. Il poterlo giocare nuovamente mi rendeva felice. Il momento in cui l’avrei rigiocato si avvicinava sempre di più. Fino a quando finita l’installazione, l’ho potuto avviare.
Ed eccomi qui ora. Il logo Apogee mi ha subito ricordato le ore spese con Commander Keen. La mappa iniziale in cui il nostro eroe si sposta mi ricorda ancora di più i bei momenti in cui si sceglieva il livello di Commander Keen in cui entrare.
Ormai sono pronto a giocarlo. Premo spacebar. Gioco, sparo, sparo e gioco con la musichetta in sottofondo. Vado avanti con i livelli. Sì, carino, bello. Ma….. manca qualcosa. Non sto vivendo le stesse emozioni di un tempo. Questo Rise of the triad sarebbe potuto essere chiamato Devastation II e non avrei detto nulla a ridire. Si, va bene, i richiami a Rise of the Triad ci sono e sono forti, ma non tanto da dire urca che bel remake.
Ma ritorniamo all’inizio. Facciamo finta di essere un giocatore nato fra i social network e le console di nuova generazione o anche semplicemente un giocatore abituato ai Crysis o alle serie di CoD.
Eccomi come giocatore dell’ultima generazione a dire “Ma cacchio è ingiocabile. Proviamo a togliere alcuni effetti altrimenti con l’effetto blur (o come si chiama). La grafica è alquanto sotto la sua concorrenza attuale ed è anche piatto come trama.”
Ma quindi come faccio a giudicarlo? Lo giudico come recensore nostalgico o come recensore neutrale?
L'Unreal Engine 3 certamente non viene sfruttato come si deve per dare il giusto valore al remake di un gioco che un anno dopo al successo di Doom è riuscito a dare degli spunti molto interessanti al multiplayer e a mostrare un ambientazione sicuramente più interattiva di Doom II, precedendo i fasti di Duke Nukem 3D.
Sì, bisogna ammetterlo, l’aspetto grafico non è sicuramente l’asso nella manica di RotT (2013).
Dal lato multigiocatore i fasti del passato vengono scoloriti con appena cinque mappe e tre modalità ( team deathmatch, deathmatch e capture the flag). Ossia è divertente far saltare i nemici e portare la devastazione nelle arene, ma le sessioni di gioco inizialmente sono molto limitate.
Una recensione così sembra voler tagliare le gambe al gioco, ma a sua difesa devo dire che l’ho terminato e non mi sono certo annoiato. Sì, qualche checkpoint di salvataggio in più mi avrebbero evitato di dire qualche rosario. Però tutto sommato l’ho trovato giocabile, anche se con alcuni limiti. Forse molto più divertente di alcuni COD o simili.
Inoltre è da premiare il prezzo molto più basso della sua concorrenza. Proprio tenendo conto del prezzo low-cost va sicuramente lodato e provato.
SCREENSHOT (05-08-2012)
SCREENSHOT
MULTIPLAYER DEATHMATCH
(21/08/2024)
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