RECENSIONE a cura di Corradino Cassatt (31/10/2021)
Sniper Elite è ambientato a Berlino nelle fasi finali della seconda guerra mondiale.
L’esercito tedesco è allo sbando, la Germania sta per essere sconfitta e gli abitanti sono stati evacuati. In questo scenario il giocatore vestirà i panni di un agente segreto statunitense, incaricato di recuperare i progetti per la bomba atomica sviluppati dagli scienziati tedeschi prima che se li accaparri l’esercito russo.
Come viene spiegato nel filmato introduttivo, è qui che ha inizio la guerra fredda. Il protagonista del gioco è un abile cecchino, ed è principalmente grazie al suo fucile di precisione che riuscirà a portare a termine le missioni che gli vengono assegnate.
Avrà a disposizione anche altre armi: una pistola munita di silenziatore, utile per le missioni stealth; un fucile mitragliatore, per gli scontri a distanza ravvicinata; granate ed esplosivi, con e senza timer. Per l’utilizzo di queste armi viene adottato il punto di vista in terza persona, di spalle al personaggio.
La visuale in prima persona si attiverà imbracciando il fucile da cecchino, col mirino telescopico regolabile tramite la rotellina del mouse. Rispetto ad altri sparatutto dall’ambientazione simile, gli sviluppatori hanno voluto conferire all’azione un certo livello di realismo.
I nemici moriranno solo se verranno colpiti nelle parti vitali, altrimenti zoppicheranno o giaceranno a terra agonizzanti. Di tanto in tanto, dopo aver premuto il grilletto, partirà una spettacolare sequenza al rallentatore che seguirà a distanza ravvicinata il proiettile fino al suo obiettivo: ciò avverrà quando uccideremo un nemico al primo colpo, oppure quando questo verrà freddato mentre è in movimento o ancora nel caso che venga eliminato più di un soldato con un unico proiettile.
Ci saranno diversi fattori che influiranno sull’efficacia delle nostre azioni. In primo luogo, la postura: il protagonista può stare in piedi, accovacciato o steso a terra a pancia in giu. In queste ultime due posizioni si sposterà più lentamente, ma la sua mira sarà più stabile.
Premendo un apposito pulsante è possibile trattenere il respiro per alcuni secondi, al fine di migliorare la stabilità del fucile durante la mira. Tuttavia questa operazione non si potrà effettuare appena dopo esserci spostati di corsa, si dovranno aspettare alcuni secondi per riprendere fiato.
Un altro elemento da prendere in considerazione è la distanza tra noi e il nemico. Se l’obiettivo è particolarmente lontano, sarà necessario mirare qualche spanna più in alto rispetto ad esso perché la forza di gravità trascinerà verso il basso il proiettile lungo il tragitto che percorrerà.
Il protagonista è un tiratore formidabile, ma ogni suo sparo produce un boato che mette i nemici in stato di allerta e li spinge a dirigersi verso la fonte del rumore. Ne consegue che la tattica migliore per sopravvivere e avere la meglio sugli avversari è quella di spostarsi rapidamente in un’altra zona della mappa subito dopo aver sparato, allo scopo sia di non farsi sopraffare dai soldati in arrivo, sia per coglierli di sorpresa mentre si avvicinano al luogo dove ritengono voi vi troviate.
Nell’interfaccia di gioco è presente anche un indicatore che riporta il grado di mimetizzazione (espresso in percentuale) rispetto alla posizione in cui vi trovate. Più è alto, minori sono le probabilità di venire individuati.
Nel misurarlo si tiene conto sia della superficie sulla quale si trova il protagonista, sia della postura che assume: il miglior modo per spostarsi senza farsi vedere è strisciare a terra, anche se ciò richiede più tempo. Il gioco è suddiviso in nove livelli, suddivisi in diverse missioni i cui obiettivi possono anche cambiare in corso d’opera.
Armi e munizioni non si trovano sparsi a casaccio nel campo di battaglia come in altri sparatutto, ma solo nei luoghi che i vostri alleati hanno scelto per farvele trovare. Sarà comunque possibile raccogliere le armi lasciate dai cadaveri dei soldati russi, ma queste generalmente hanno il caricatore con pochi colpi e perciò è consigliabile prenderle solo se si è a corto di munizioni. Le azioni che dovrete effettuare sono piuttosto variegate.
Queste non comprendono solo l’eliminazione di determinati obiettivi, ma anche la protezione e la scorta di civili e soldati alleati, il sabotaggio mediante esplosivi di alcune strutture, la difesa di avamposti e così via, il tutto seguendo una trama ben congegnata. Piuttosto notevole il fatto che in alcune missioni è concesso un certo grado di libertà per portarle a termine: se per esempio in fase di briefing vi viene detto che un obiettivo va raggiunto senza far scattare l’allarme, la missione non termina se ciò non avviene, ma potrete comunque proseguire il compito sparando ai soldati che vi si pareranno contro.
In questo caso, ovviamente, le cose si faranno più difficili, ma non sarà un’impresa impossibile. Grafica e sonoro fanno il loro dovere, senza eccellere ma senza neanche risultare insufficienti. Sniper Elite è stato pubblicato con successo nel lontano 2005, tanto da aver dato il via a una serie che prosegue ancora oggi. Questo è dovuto principalmente a un’ottima progettazione delle missioni, che sono strutturate in modo da variare gli obiettivi e gli incarichi per non rendere mai ripetitiva l’azione.
Qualche piccolo difetto non manca; a me non sono piaciute alcune missioni stealth e alcune fasi di gioco non particolarmente entusiasmanti, ma nel complesso mi sento di consigliare Sniper Elite a tutti gli appassionati di giochi di guerra e di fps, in particolare a chi cerca un’azione in cui prevale l’approccio strategico dai ritmi compassati rispetto alla frenesia tipica degli emuli di Call of Duty.
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