RECENSIONE a cura del webmaster (16/09/2005)
Ecco l'ennesimo gioco che utilizza lo strausato motore di
Quake III. A questo punto si può pensare ad una grafica datata, ma la Ritual
Entertainment lo spreme abbastanza da poter rilasciare questo fps e sopratutto usa come background il mondo creato da
Gene Roddenberry ai tempi della mitica Enterprise del Capitano Kirk, ma ora siamo qualche secolo più avanti, visto che in questa avventura siamo sotto il comando dell'altrettanto famoso Picard. Quindi iniziamo.
Spazio,ultima frontiera. Questi sono i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale diretta all'esplorazione di strani e nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà. Fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.
Se la grafica potrà interessare i normali giocatori, i trekkiani puristi staranno attendendo di sapere com'è la trama e di sapere come sia stata implementato l'universo di Star Trek in questo secondo capitolo videoludico: i riferimenti a Star Trek e in particolare alla Voyager sono continui, ma per non turbare lo spazio-temporale di Star Trek, sono state inserite nuove razze e nuovi contest.
Quindi oltre alla Federazione, ai romulani, ai borg, troviamo nuove razze sconosciute anche ai trekker professionisti:
gli Attrexian, gli Idryll e gli ecomorfi.
Durante il gioco potremmo usare molte armi, ma quelle che vi saranno più care sono il tricoder per analizzare e decodificare gli oggetti e il phaser. Il tricoder farà da analizzatore, ci permetterà di scoprire muri o pavimenti strutturalmente non integri, di capire da dove vengono rilasciati eventuali gas letali, come modificare delle onde tramite la frequenza, l'ampiezza e la compensazione, per poter accedere a determinate funzioni.
Oltre ad esse, possiamo usare vari fucili laser dai poter più o meno devastanti e anche la
mezzaluna Klingon
e un prototipo molto letale di un'arma romulana.
Tali enigmi portano via un po' di tempo, spezzano molto l'azione e non a tutti i puristi dell'azione potrebbero piacere. Se invece qualche enigma, non dà problemi, allora Star Trek Elite Force II può essere molto appagante. Un esempio è la prima sezione che vista con occhi da fans di Star Trek produce molte emozioni: combattere contro i Borg che dopo un po' di morti, riescono a proteggersi contro l'arma che li colpisce e quindi bisogna sparare con la combinazione arma/modalità di fuoco esatta. Oppure poter visitare la plancia di comando o la sala teletrasporto e il resto dell'Enterprise.
Se invece lo si guarda dal punto di vista di chi non conosce la serie, molto del contesto e delle emozioni si possono perdere.
Altra caratteristica, ormai persa nei vari fps, specialmente in quelli dedicati alla seconda guerra mondiale ( e non solo in quelli), è la presenza di boss di fine livello ostici da buttar giù. Per fortuna un indicatore ci segnala quanto gli rimane di vita.
Le modalità di gioco multiplayer sono: il classico e sempreverde deathmatch, il più elitario cattura la bandiera e infine il
Bomb defusion, dove una squadra pone la bomba e l'altra deve disinnescarla. Poi ci sono anche delle varianti per migliorare l'esperienza multigiocatore.
Il sonoro è ben realizzato, molti suoni ricordano quelli classici della serie televisiva, come anche la classica musica di sottofondo o la classica introduzione: Space Final Frontier :)
STEF2 ha solo il manuale in italiano, ma per fortuna i laboriosi Figli di Gaucci Productions hanno rilasciato la traduzione del gioco che mette i sottotitoli in italiano e traduce i menù. Ah la patch la trovate anche qui.
Mollare gli ormeggi. Guardiamarina, propulsori di manovra, avanti un quarto. Ci porti fuori. Forse è una frase più all'Enterprise che alla Voyager, ma è da una vita che volevo dirla e per concludere questa recensione, mi sembra molto adeguata. Commenta la recensione di Star Trek Elite Force 2
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