RECENSIONE a cura del webmaster (13/07/2008)
La temibile fanteria dello spazio dell'omonimo film di Paul Verhoeven (basato sull’omonimo libro di Robert A. Heinlein) si ritrova ancora una volta a dover bloccare l'invasione degli insetti e delle cavallette giganti. Vediamo come se la cava in questo gioco, dopo due film, uno strategico, un gioco da tavola e una serie di fumetti.
Il protagonista di Starship Troopers è un giovane Leone, un membro dell’elite della Fanteria dello Spazio. Come al solito vi mandano in avanscoperta da soli con solo due fucili, 4 munizioni e un paio di granate contro centinaia di insettoidi formato gigante. In fondo siete un Leone della Fanteria dello Spazio, non lamentatevi!
La trama del gioco segue abbastanza quella della pellicola cinematografica, anche se dovrebbe essere successiva ai film (ai primi 2 film, il terzo che esce nel 2008 non so cronologicamente collocarlo, ma a quanto pare la critica lo ritiene peggiore pure del secondo film). In ogni caso tutte le missioni sono precedute da qualche fotogramma del primo film.
Il gioco ricrea bene l’ambientazione, anche se dopo un poco si fa l’abitudine e si perde l’atmosfera a causa di qualche bug e di qualche insettone troppo potente e di conseguenza snervante. Peccato che alcune armi basilari per l’eliminazione veloce di alcuni nemici potenti, non sono reperibili facilmente.
E’ forte la paura, quando ci si ritrova in una valle deserta, da soli, senza molte munizioni e con decine di insetti alieni che sbucano dal nulla. A quel punto sparargli contro da lontano è inutile, oltre ad essere uno spreco di munizioni.
Mentre si avvicinano si incomincia a sparare con il fucile di precisione e mentre superano una certa soglia, butto qualche granata sperando di non doverli affrontare da vicino. Ma sono tanti, alcuni esplodono, altri cadono a terra sotto i colpi del nostro mitra e gli ultimi lanciano qualche grida prima di morire sotto i colpi del nostro fucile a pompa, mentre indietreggiamo, fino a fermarci con un muro alle spalle. Bellissime sensazioni, che diventano monotone già prima della metà del gioco.
Il motore grafico SWARM dovrebbe muovere decine e decine di nemici insieme. E lo fa. Senza scattare, ma la grafica è molto bassa, le texture sono limitate e l’intelligenza artificiale è quella di un ragno cerebroleso, ossia zero. Vi vedono, vi attaccano in linea retta e muoiono sotto i vostri colpi. Quando vi circondano e incominciano a colpirvi in tutte le direzioni, potrete ammirare il pessimo dettaglio e l’indecente qualità delle texture: un “misciot” di pixel.
Ok. Alla fine ci troviamo in una specie di Serious Sam serio (scusate il gioco di parole), dove moltissimi nemici vi attaccheranno insieme, senza però quel di più per far interessare il giocatore a continuare la carneficina. Per fortuna avete ante armi fra cui mitra sci-fi di ogni tipo, granate, fucili a pompa, lanciarazzi.
Il multiplayer non è nulla di spettacolare. Niente di nuovo e bello nei deathmatch e team deathmatch. Unica nota a merito è la modalità cooperativa: 8 amici contro mille e più insetti. Figo, molto figo. Peccato che le mappe siano scarsissime e che il divertimento dopo un poco arranchi anche nel coop multiplayer.
Poteva essere un giocone. Forse l’ho giocato troppo tardi per gustarlo veramente. Forse merita di essere giocato, ma senza dover rimanere fra i preferiti. Forse è solo un gioco destinato a perdersi nell’oblio dello spazio infinito.
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