RECENSIONE a cura di Corradino Cassatt (14/04/2019)
Da quando, nel 1977, è uscito al cinema il primo capitolo, di videogiochi tratti o ispirati alla saga di Guerre stellari ne sono usciti a iosa, poiché le vicende narrate ben si prestano a una trasposizione videoludica.
In mezzo a questa moltitudine non potevano mancare gli sparatutto in prima persona, a cominciare dal lontano Dark Forces, che immergeva il giocatore nell’universo fantascientifico di Star Wars come mai nessun altro gioco era riuscito a fare in precedenza.
Se questi giochi vedevano come protagonisti dei personaggi nell’atto di compiere grandi imprese, in Star Wars Republic Commando i nostri avatar vengono mostrati mentre svolgono il loro dovere di soldati.
Si tratta infatti di una squadra di quattro elementi facente parte dell’esercito di cloni creato nel film “L’attacco dei cloni”, occupati nel portare a termine alcune missioni (a prestare la voce del caposquadra è stato ingaggiato Temuera Morrison, l’attore che li interpreta nel lungometraggio) in vari luoghi della galassia. Il giocatore si troverà a farsi strada a suon di proiettili lungo percorsi lineari, impartendo ordini ai tre compagni che lo seguono fedelmente.
A questi si può comandare di sparare contro un determinato obiettivo inquadrato dal nostro mirino, seguirci in formazione, difendere una determinata zona o avanzare distruggendo qualunque ostacolo gli si pari davanti.
In alcuni punti del livello si potranno mandare i soldati a effettuare determinate azioni come sparare da una copertura, attivare un interruttore, piazzare una bomba o disinnescare una mina (tali azioni potrete effettuarle anche voi, sia chiaro). Si potrà farlo solo in quelle zone, indicate dalla rappresentazione olografica del soldato mentre svolge l’incarico.
La gestione della squadra è abbastanza semplice, i tasti da utilizzare sono pochi e facilmente memorizzabili e l’intelligenza artificiale delle unità è sufficientemente buona da fargli eseguire efficacemente gli ordini e fornire reale supporto durante gli scontri. L’azione scorre fluidamente, senza attimi di tregua o fasi di esplorazione.
Si possono portare con sé un massimo di cinque armi, a lungo e a corto raggio, e delle granate. È possibile anche utilizzare fucili e cannoni lasciati a terra dai nemici eliminati. Ciascun soldato dispone di uno scudo energetico che si ricarica lentamente quando viene scalfito.
Quando questo viene annullato del tutto, gli ulteriori colpi subiti abbasseranno il livello di energia personale, che potrà essere ripristinato presso una delle numerose postazioni di ricarica presenti nei livelli.
In ogni caso, quando l’energia è completamente esaurita il giocatore si accascerà a terra, impossibilitato a combattere, ma la partita non sarà necessariamente finita. Infatti, se i compagni di squadra sono ancora in gioco, lo scontro proseguirà normalmente e si potrà ordinare a uno di loro di venire da voi per ricaricare una parte della vostra energia e farvi rientrare in azione.
Tale soccorso potrete effettuarlo anche voi nei confronti degli altri soldati, però se dopo che vi avranno abbattuto anche i vostri compagni verranno neutralizzati, sarete costretti a ricaricare l’ultimo salvataggio.
La grafica è di ottimo livello, i modelli poligonali di oggetti e personaggi sono precisi e dettagliati e si muovono con fluidità, anche perché il motore grafico nella maggior parte dei casi deve gestire l’azione in corridoi più o meno angusti, con rare incursioni in spazi aperti. Anche le musiche e gli effetti sonori sono eccellenti, essendo ripresi dai film della serie.
Purtroppo il gioco non è particolarmente longevo. Le missioni da portare a termine sono solo tre, anche se va riconosciuto che sono piuttosto lunghe. Per aggirare questo difetto potrei consigliarvi di alzare il livello di difficoltà della partita, se non fosse che in alcuni rari momenti questo si impenna considerevolmente anche a livello normale, costringendovi a usare spasmodicamente il tasto di salvataggio rapido.
Aumentando la difficoltà potreste correre seriamente il rischio di rimanere bloccati in queste fasi! A cercare di compensare questo difetto ci prova il comparto multigiocatore, con le solite modalità di gioco più l’inedita (per l’epoca) “Assalto”, una sorta di Cattura la bandiera con un solo oggetto da recuperare o difendere, dove i ruoli di assaltatore e difensore si alternano nel corso dello stesso match.
Altri significativi difetti in Star Wars Republic Commando non ne ho trovati. Il controllo dei personaggi è puntuale e preciso, e anche dopo svariate ore l’azione non diventa mai ripetitiva.
La gestione strategica della squadra contribuisce a diversificare il gioco dagli innumerevoli sparatutto a tema fantascientifico pubblicati fino a quel momento. Se si è disposti a soprassedere sulla brevità dell’esperienza, direi che si può consigliare Star Wars Republic Commando anche a chi non è un appassionato dell’universo creato da George Lucas.
SCREENHOT ANTEPRIMA
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