RECENSIONE a cura di Corradino Cassatt (05-03-2020)
Sono passati tanti anni dalla pubblicazione del primo Turok per Nintendo 64, tentativo piuttosto riuscito di proporre su console un sparatutto in soggettiva dalla grafica poligonale che non fosse la conversione di un prodotto per PC.
A questo sono seguiti diversi capitoli, l’ultimo dei quali, per ora, risale al 2008. Quest’ultima iterazione presenta pochi legami col gioco originale e col fumetto dal quale è tratto.
Le uniche cose che lo accomunano alla serie sono il fatto che il protagonista è un nativo americano, sa usare bene arco e frecce e deve difendersi dai dinosauri. I preistorici rettili costituiscono la fauna di un lontano pianeta sul quale Turok e la squadra di mercenari di cui fa parte è costretto a effettuare un atterraggio di fortuna.
L’incidente è provocato da Roland Kane, criminale di guerra con il quale il nostro protagonista ha un conto in sospeso. Così quello che sembrava un incarico di routine, l’eliminazione di Kane, diventa una disperata missione di sopravvivenza. Per quasi tutta la durata della partita agiremo congiuntamente con un altro compagno di squadra, che non si farà scrupolo di manifestare diffidenza verso Turok in quanto nuovo arrivato ed ex membro della compagnia di Kane.
Il susseguirsi di azioni significative e di alcuni flashback che svelano particolari interessanti del passato del nostro avatar contribuiscono a narrare una trama abbastanza coinvolgente. Come armi disporremo in modo permanente di un coltello e un arco con frecce.
A queste va aggiunto un massimo di due armi da fuoco, reperibili nel corso della partita dai cadaveri dei nemici abbattuti. Il giocatore dovrà quindi valutare attentamente, in base allo scenario che si trova ad affrontare, quali bocche da fuoco utilizzare, basandosi sulla loro tipologia (fuoco a raffica, di precisione, esplosivo) e sulla reperibilità delle munizioni. Un ulteriore valore strategico è dato dal fatto che ciascun arma è dotata di fuoco secondario, e ciò dona un po’ di varietà all’approccio agli scontri in mappe lineari che non consentono variazioni nelle meccaniche di gioco.
C’è un’unica strada da seguire; non c’è spazio per l’esplorazione, salvo piccole aree dove è possibile trovare munizioni e armi extra. Questo è la causa del principale difetto del gioco, la brevità della campagna a giocatore singolo.
La varietà nelle meccaniche di gioco è assicurata dal fatto che ci troveremo ad affrontare sia avversari umani, che usano armi da fuoco e tendono a cercare un riparo da cui sparare, che animali, caratterizzati da attacchi corpo a corpo.
Quando questi ultimi arriveranno in contatto con noi partirà una breve sequenza durante la quale dovremo premere al momento giusto un pulsante della tastiera o del mouse per poter uccidere col coltello il dinosauro che ci sta addosso con le fauci spalancate. Si dovranno affrontare anche alcuni boss, per i quali si deve capire in che modo vanno eliminati, dal momento che limitarsi a sparargli contro non sarà sufficiente. Sebbene l’arco e i fucili da cecchino garantiscano uccisioni silenziose, saranno purtroppo pochissime le occasioni per servirci di tale vantaggio tattico. Per quanto ci si sforzi, i nemici saranno quasi sempre consapevoli della nostra presenza. Graficamente non c’è di che lamentarsi.
Il motore di gioco riesce a rendere in modo efficace sia la foresta lussureggiante e selvaggia che gli ambienti chiusi delle strutture nemiche. Buona anche la resa di personaggi umani e animali, caratterizzati da un discreta ricchezza poligonale e da animazioni convincenti. Buone anche le musiche, che commentano l’azione senza risultare preponderanti e invasive. Il gioco è doppiato in italiano e la qualità della recitazione è piuttosto alta.
All’epoca della sua uscita, Turok ottenne recensioni piuttosto negative. Io, nel complesso, l’ho trovato divertente. Non propone nulla di originale, è piuttosto breve e in alcuni punti (rari, per fortuna) il livello di difficoltà è mal calibrato, costringendo a effettuare numerosi tentativi per superarli.
È possibile ricorrere al salvataggio rapido, ma ci ho dovuto rinunciare perché dopo averlo caricato si sono presentati dei bug che mi hanno costretto a ritornare alla posizione del salvataggio automatico dell’ultimo checkpoint raggiunto.
Comunque chi è disposto a sorvolare su questi piccoli difetti e cerca uno sparatutto diretto e senza fronzoli avrà senz’altro modo di divertirsi.
IMPRESSIONI a cura di BrokenArrow (19-01-2008)
Andando a caccia di un criminale chiamato Roland Kane, finite in un pianeta riportato al mesozoico.
Qui dovete sopravvivere portando a termine alcune missioni e scontrandovi con le milizie di Kane e i dinosauri presenti sul pianeta.
I dinosauri saranno ostili alla vostra presenza, ma potranno esservi d'aiuto se riuscite a spingerli contro gli uomini di Kane.
Se non volete affrontarli con le armi da fuoco, potete usare il coltello per eliminare i vostri avversari con una tattica stealth. Questa possibilità è facoltativa.
Fra i dinosauri e le bestie strane che incontrate in Turok ci sono il Tyrannosaurus rex, il Cucciolo di Tyrannosaurus rex, il Giganotosauro, il Velociraptor, il Cucciolo di Velociraptor, il Gorgonops, il Dilophosaurus, il Compsognathus, il Parasaurolophus, lo Spitter, l'Apatosaurus, il Pteranodon, lo Scorpione gigante, la Meganeura e il Serpente marino.
Multiplayer ha 4 modalità di gioco: team deathmatch, capture the flag, wargames e assault capture the flag) fino a 16 giocatori. Più il co-op da 2 a 4 giocatori.
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