RECENSIONE DI APPROFONDIMENTO
a cura di Lorenzo Pettene (31/10/2005)
Black Mesa: un nome che riecheggia nelle orecchie di ogni puro videogiocatore di fps. Ebbene il laboratorio Black Mesa esiste già dal lontano 1998, così come il suo più famoso componente: Gordon Freeman. Gordon Freeman è un simpatico scienziato che, da autentico nerdolone che indossa camice e occhiali, via via si trasformerà sempre di più in una macchina assassina con la tuta astrospazialearanciosuperguzz che lo rende un autentico Terminator. Half-Life si potrebbe banalmente riassumere così. Invece Half-Life è molto di più di una semplice avventura videoludica con orde di nemici da massacrare con il fucilozzo. HL è un’esperienza di gioco che immedesima il giocatore talmente tanto al personaggio principale da non avere bisogno di filmati di intermezzo (la visuale è sempre in soggettiva anche nei momenti di sviluppo della trama).
Half-Life è un’esperienza di gioco varia, con scenari sempre diversi. E' un’esperienza di gioco innovativa rispetto i suoi predecessori (alcune volte dovrete anche pensare a come fare per fare a…). Insomma Half-Life è un’esperienza di gioco assolutamente da provare. Rispetto ai predecessori del genere, la Sierra ha deciso di non puntare esclusivamente sulla sezione di “uccidi tutti quelli che incontro, tanto c’è solo quello da fare”, ma anche su una trama ben congeniata, mai troppo contorta, ma comunque totalmente opposta al minimalismo cui eravamo abituati.
Per la prima volta in uno fps si denota l’esistenza dell’interazione non solo con l’oggettistica (non solo presente per l’atmosfera grafica), ma anche con la componente umana. E’ possibile interagire con i personaggi presenti nel gioco, parlando o facendosi aiutare in alcune circostanze… In HL, inoltre, bisogna anche cercarsi le vie di passaggio: a volte la porta è barricata dall’altra parte e dobbiamo cercarci un’altra via per giungere dove dobbiamo arrivare, magari passando da qualche conduttura dell’aria, altre volte, invece, è sufficiente rompere il lucchetto con il piede di porco.
I nemici che affrontiamo sono diversi: si va dai simpatici cuccioli di alieni cui basta “‘na mazzata e via” per ucciderli agli alieni in forma similumanamonoculariconlagobba fino ad umani veri e propri (ebbene sì, ci saranno amici ma anche nemici umani nel gioco).
Per quanto riguarda la parte tecnica del gioco, bisogna sempre ricordare che HL è un gioco del 1998, indi per cui difficilmente potrà competere tecnicamente con giochi tipo Far Cry o Doom 3. Ma per avere l’età che ha, i suoi sette anni li porta benissimo. Appena uscito graficamente faceva spavento da quanto fosse disegnato bene. Pur utilizzando un numero di poligoni che oggi potremmo definire irrisorio, i nemici alieni sono ben caratterizzati, così come quelli umani. Gli scenari sono ben definiti, anche se spesso si vede che il muro è solo un disegno, così come i sei lati della cassa che andiamo a fracassare ogni qualvolta ci venga voglia di romperla. La veste grafica, per i canoni del 1998, era quanto di più realistico ci fosse sul mercato, ma che anche oggi non sfigura affatto di fronte a titoli più recenti.
Il sonoro fa la sua sporca parte, e il fatto che sia interamente in italiano anche il parlato certo aiuta a seguire in modo migliore tutta la vicenda. Certo i doppiatori non sono Ferruccio Amendola o Luca Ward, ma sono bravi ugualmente.
Per quanto riguarda il gameplay il giudizio è piuttosto soggettivo. Io, ad esempio, non mi sono trovato bene sin da subito: il personaggio è veloce, troppo veloce quando corre e talvolta sembra di essere al comando di una Ferrari F399 (quella di Oriano Ferrari che fa sempre lo scherzo a Sochmacher). Si prima a salire le scale che non a prendere l’ascensore. Ma una volta abituato a ciò, il gioco scorre via liscio come l’olio, e anzi talvolta ringraziamo mamma Sierra per avere creato Gordon già predisposto al record sui 100 mt. con il tempo di 6,45”
Capitolo longevità: il gioco è lungo, vi basti sapere questo; ma è talmente vario che non creerà mai alcuna situazione di noia o di fastidio mentre ci giocate. Se poi vi annoiate o lo finite, si trovano in rete tantissimi e diversi Mod, tra i quali figura il mitico Counter Strike.
Insomma il giudizio su Half-Life è decisamente positivo (non a caso viene ancor oggi definito: Il fps ). Le uniche note negative vengono dal gameplay, risiedono nell’ormai obsoleto sistema grafico e a voler essere proprio pignoli fino al midollo, da un filo di linearità di troppo. Sierra è uscita sul mercato con una confezione di HL2 comprendente anche il suo predecessore in versione rivista e riadattata. Io non ho avuto il piacere di vedere questa versione, ma visto il secondo capitolo, se il motore grafico è lo stesso, allora il gioco promette ancora molto bene…
Commenti finali: un’autentica pietra miliare, un’esperienza di gioco incredibile, una trama da film thriller ed un finale…Insomma: da avere
a cura di Lorenzo Pettene (31/10/2005)
Commenta la recensione di Half-Life
ed esprimi la tua opinione sul gioco.
l |